Eurocoating, mix di eleganza. Tradizione e futuro nel solco della sostenibilità

Eurocoating, mix di eleganza. Tradizione e futuro nel solco della sostenibilità

Gli oggetti di Eurocoating, colpiscono per la loro perfezione e per la preziosità ma affascina il racconto della loro nascita. Il materiale impiegato è infatti plastica recuperata dagli ambienti marini. Plastica di rifiuto che inquina i fondali marini trasformata in oggetti di design utili, ma anche raffinati ed eleganti, tanto da poterli ammirare come oggetti d’arte.

L’incontro con Carlo Martini, Ceo di Eurocoating, azienda di Mezzago in Brianza, a Cosmoprof 2024, ci ha permesso di apprezzare il suo lavoro e di farci raccontare i processi di lavorazione

E’ nato tutto negli anni sessanta, con mio padre, Alidoro. Ha aperto l’azienda proprio facendo questo tipo di lavorazione, che allora era assolutamente sconosciuta, cioè la metallizzazione sotto alto vuoto. Non è altro che una finitura che viene fatta attraverso l’evaporazione, sotto controllo, di un filo di alluminio purissimo posto in una campana in cui si crea il sottovuoto. Le alte temperature che permettono l’evaporazione fanno anche in modo che l’alluminio si depositi su tutti i particolari degli oggetti inseriti nella campana e che vogliamo rendere riflettenti.

Possiamo anche colorare l’alluminio, e parlare di un’ evaporazione argento, oro, canna di fucile o in un’altra miriade di colori, con effetto metallico. In pratica è una cromatura con bassissimo impatto ambientale e che non utilizza bagni galvanici. Si tratta di un processo industriale sostenibile al contrario delle lunghe lavorazioni che utilizzano le cromature che, nel corso degli ultimi anni, stanno finendo.

La metallizzazione sotto alto vuoto che ha anche il vantaggio di non essere una lavorazione lunga. E’ un metodo che esisteva già negli anni sessanta ma ultimamente sta avendo sempre di più spazio, anche  perché la qualità della tecnica sta migliorando molto. Sono molto più, diciamo così, performanti. Oggi abbiamo dei tappi in materiale plastico caricati con del ferro che hanno peso, consistenza e la resistenza di prodotti cromati, quindi cioè si tratta di aver fatto veramente di un salto enorme dal punto di vista dell’ambiente.

Abbiamo qui di fronte lo stand di un’azienda che recupera plastica dal mare e questa plastica viene riutilizzata poi per fare tappi e contenitori per il packaging cosmetico. Bene, siamo orgogliosi di dire che da 4 anni metallizziamo e trattiamo pezzi realizzati con plastica di recupero oceanico. Non ci basta solo avere il pezzo che sia comunque ecologico ma lo facciamo anche esteticamente bello perché poi, tutto sommato, il packaging deve essere bello per attirare l’attenzione. Il Packaging brutto, per quanto tu ecologico sia, non attira l’attenzione, non attira visite e non vende.  

Tappi e boccette dorate e d’argento di ogni tipo, a prima vista, nessuno li direbbe di plastica. Fra questi ci sono diversi oggetti , che sembrano decorati a mano, ad acquarello. Ce li descrive?

È il nuovo progetto sulla tampografia. Sta già andando bene anche se è una lavorazione di nicchia. Si tratta di una tecnica effettuata con una sorta di timbro, un tampone in morbido silicone in grado di stampare con precisione su superfici cave, convesse o comunque irregolari. Sempre più spesso i clienti ci chiedono un prodotto finito. Prima facevamo solo la metallizzazione, oggi ci chiedono se possiamo stampare anche il loro logo o l’ etichetta. Lo facciamo, appunto, con una macchina tampografica.

Proprio a Cosmoprof, tre anni fa, abbiamo conosciuto una società che produce macchine tampografiche. Ci siamo subito trovati in sintonia. Abbiamo acquistato la prima macchina tampografica tre anni fa, la seconda l’abbiamo acquistata due anni fa e, probabilmente, dovremo prenderne un’altra perché il lavoro sta veramente crescendo. Si sviluppa con il tempo ed è un lavoro interessante. Un servizio che diamo ai nostri clienti compreso in un ciclo di lavorazione che in realtà non è chiuso. L’obiettivo è fornire al cliente un prodotto finito, non solo la metallizzazione, ma anche la tampografia sul prodotto, lo studio e lo sviluppo di etichette serigrafate.

In passato il pezzo finito era spostato diverse volte. La verniciatura da una parte, la decorazione dall’altra, da un’altra ancora l’etichettatura. Ora si cerca di ottimizzare lavorazioni e costi. Curando appunto tutti i cicli di lavorazione e di preparazione riusciamo ad abbattere i costi, cosa molto gradita ai nostri clienti. È meglio avere un fornitore che si occupa di tutto. Ecco perché ci stiamo occupando anche delle finiture.

 

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